Atene e Firenze
Luglio 2022
Atene e Firenze, due città sorelle per missione (I°).
Platone, sebbene avesse additato i vizi degli ateniesi, e i mali conseguenti, illustrò bene come pochi le connotazioni dei sentimenti superiori degli antichi rispetto a lui.Fu un idealista, come, sedici e più secoli dopo, Dante a Firenze, il quale accusò gli stessi mali dell'Atene antica nella città del suo evo
Atene e Firenze, sorelle per missione (II°).
Quando Serse primo si apprestò all'operazione militare greca, l'oracolo di Delfi predisse guai e rovine immani per gli elleni, se si fossero opposti. Gli elleni respinsero i persiani, primo male, quindi si condannarono a guerre interminabili fra loro stessi, le quali durarono fino al 67 a.C., quando Gneo Pompeo sconfisse i corsari greci di Mitridate sesto. Così, Firenze, la quale si oppose all'imperatore seguendo i consigli dei Conti della Tuscia, si autocondannò a battaglie una dopo l'altra contro le altre città toscane, rèe dello stesso peccato
Atene e Firenze: missioni (III°)
Gli ioni e i tuschi somigliavano sia per lingua che per destrezze d'arte. Erodoto, nel secolo quinto a.C., sosteneva che, i "turusha", cioè i tirreni, fossero stati ioni di Lidia, i quali avrebbero sospinto gli umbri nell'interno, per colonizzare i territori da Arno a Tevere. Shudra raffinati, imprenditori corsari, mitologisti volgari, cultori falliti. Sia dalle città tusche che dalle consimili della Magna Grecia, all'ultimo, le divinità vollero andarsene, stufe di sentirsi attribuire qualità di basso profilo
Atene e Firenze (IV°).
Nonostante tutta la foga militare, Atene fu occupata dai macedoni; Firenze dai piemontesi. In ambo i casi, le città stesse mantennero come un profilo guida, nonostante la perdita dell'indipendenza politica. In Grecia, Olinto, Messene, Tebe, Sparta, Micene e Corinto, si ridussero a poca cosa, ma Atene rimase grande e, come Firenze, lo resterà fino a quando cesseranno, ambedue, di rappresentare la storia dell'impulso empio dell'usura nell'ordine globale ultimo
Atene e Firenze (V°).
Usura e opere da corsari. Nessuna delle due città volle campare con il proprio grano. Firenze distrusse i centri agricoli, feudali, perché ghibellini. Atene, usava le navi per approvvigionarsi di cereali dalla Sarmazia e la Scizia, a settentrione sul Ponto Eusino. Eppure, la profezia vigeva incolume in esse, ad Atene con il platonismo, a Firenze con lo stilnovismo. Quando il ruolo dei platonici ateniesi fu esaurito, Giustiniano li inviò in Persia. Gli stilnovisti, dopo lo scisma d'occidente, si rifugiarono per alcuni secoli a Santo Jacopo di Campostella, andarono a sostenere la rivoluzione sciita iraniana nella metà seconda del secolo ventesimo. Ora, compaiono attivi anche nello Yemen del Nord e nel Libano del sud. Riservatissime, scure e ricche perché infinite, gravi, solenni e misteriose, le dottrine che shri Krishna ebbe infuso loro. Come l'oceano delle cause, o: "della devozione"(fine).